1. Che cos’è per Lei scrivere, quali emozioni prova?
Pur non essendo un "Letterato" sono stato un Elettrotecnico che lavorava elettromeccanica. Da sempre mi e piaciuto introdurmi nella letteratura per cui, quando all'età di 23 anni a causa di un incidente stradale mi ritrovai in un letto di ospedale con il braccio destro che non mi rispondeva, mi vidi crollare il mondo addosso. Poi, la ragione ebbe il sopravvento, e così, nei tempi lontani dalle cure iniziai a ritrovare il piacere della vita scrivendo poesie che dedicavo a tutto il personale ospedaliero che di me si prendeva cura. Iniziai pure a scrivere i ricordi del mio passato che divenne la mia storia e anche la mia ragione di vita finché non ripresi a lavorare. Ora che sono un pensionato mi diletto con emozione a rivedere e scrivere di quegli altri che hanno contribuito e fatto la storia della mia vita.
2. Quanto della sua vita reale è presente in questo libro?
In ragioni di partecipazione potrei dire tanto poiché il mio romanzo deriva dalla mia conoscenza della famiglia, e, dalle confidenze che mi faceva il soggetto interessato nella narrativa già mio amico e collega di lavoro.
“Ademia e suo fratello” più che un semplice romanzo può essere definito un libro psicologico, in cui vicende anomale e incestuose prendono corpo. L’autore è del volume Salvatore Ferrazzano, è pubblicato dalla casa editrice BookSprint Edizioni e disponibile sia nel formato cartaceo, che nel formato elettronico.